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giovedì 20 marzo 2014

Trination...of wine!!

Cosa unisce Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda?

Sicuramente la grandissima tradizione sportiva del rugby; Springboks, Wallabies e All Blacks sono tre tra le nazioni più forti.

Sono tre paesi morfologicamente, geologicamente e climaticamente molto complessi, e quindi paesaggisticamente bellissimi!..dalle grandi catene montuose ai deserti di terra rossa, dalle dolci e verdi colline alle ventose coste sull'oceano sferzate, nelle zone più a sud, dalle fredde correnti antartiche.

Ma un'altra cosa che unisce questi paesi è il vino!!


E allora grande serata degustazione (con risotto annesso!) con Ais Milano dove, trascinati da Guido Invernizzi, cerchiamo di scoprire tutti i segreti su questi "nuovi" paesi vitivinicoli.


Come fosse una competizione sportiva, si parte con il video degli inni nazionali e l'immancabile HAKA, la danza di guerra Maori eseguita prima delle partite della nazionale di rugby; sempre da pelle d'oca!!!


Senza dilungarmi troppo, qualche dato sulle zone, i vitigni e le tipologie di vino di questi paesi.



Sudafrica



Zone vinicole Photo from http://www.tesco.com
Vitigni: Chenin Blanc (Steen) Sauvignon Blanc, Chardonnay, Hanepoot (Moscato d'Alessnadria) Pinotage [PinotNeroXCinsault], Pinot Nero, Syrah

Stellenbosch è la zona più rinomata, seguita da Costantia Ward, Walker's Bay, Cape Point e Paarl; climi e terreni diversissimi, una particolarità è il vento forte sulle coste meridionali, all'incontro tra l'oceano indiano e atlantico


Australia





Zone Australia Photo www.wineaustralia.com

Vitigni: Chardonnay, Riesling, Sauvignon Blanc, Syrah (Shiraz), Pinot Nero, Cabernet Sauvignon

Le zone più rinomate sono nel South Australia;
Clare Valley, Eden Valley, McLaren Valley (produzione di Riesling)
Barossa Valley (Syrah)
Coonawarra (Cabernet Sauvignon)

Da segnalare Margaret River per i bianchi nel Western Australia, e l'isola della Tasmania per gli spumanti (dicono, non ho mai assaggiato..) di grande livello!

Anche qui, un clima tendenzialmente molto caldo, ma come detto anche per il Sudafrica, nelle vallate incastonate tra le colline più a sud non distanti dal mare, è facile avere anche venti gelidi antartici, che contribuiscono ad una forte escursione termica.
Un'altra particolarità, soprattutto nella zona di Coonnawarra, sono i terreni di "terra rossa", che vengono chiamati proprio con questa espressione in italiano, ricchi di ossido di ferro, che hanno grande potere assorbente e di ritenzione dell'acqua, un concetto molto simile all'Albariza in Andalusia.


Nuova Zelanda






Vitigni: Sauvignon Blanc, Chardonnay, Riesling, Gewürztraminer, Pinot Grigio, Pinot Nero, Syrah, Cabernet Sauvignon

Le zone di maggior pregio sono:

Isola Nord
Hawke's Bay (la più antica)
Martinborough (Pinot Nero)

Isola Sud
Marlborough (Sauvignon Blanc, Pinot Nero)
Central Otago (zona vinicola climaticamente molto vicina all'Antartide) Pinot Nero, per la serie: si fa un grande Pinot Nero non molto distante da dove ci sono i pinguini!!!
Si producono anche Riesling, Gewürztraminer e Chardonnay


Si parte con la degustazione: 3 batterie da 4 vini


1° batteria

1. PONGRA Pongrácz Méthodo Cap Classique Brut
 [SD]
2. Sauvignon Blanc Bubbles 2012 [NZ]
3. Pincushion - Sauvignon Blanc 2011 [SD]

4. Saint Clair Wairau Reserve '12
 [NZ]

Abbiamo imparato un paio di cose: In Nuova Zelanda si fa un metodo Martinotti con il Sauvignon Blanc (num 2); e che questi Sauvignon del nuovo mondo hanno dei profumi vegetali molto intensi (piselli, sedano), soprattutto quello sudafricano (num 3), mentre sono in genere più fortemente agrumati e tropicali i neozelandesi, (num 4). Ovviamente non c'è una distinzione così netta, dipende sempre da dove è stato prodotto. Personalmente il mio preferito è stato il num 4, gran bei profumi esotici e grande corrispondenza gusto-olfattiva con bella sapidità e ottima acidità.


2° batteria

1. Fleur du Cap Chenin Blanc 2012
  [SD]
2. Cumulus Rolling 2012 [AS]
3. Gossips stelvin GOCH Chardonnay 2012  [AS]

4. Fleur du Cap Pinotage 2011 [SD]

Interessanti i bianchi, soprattutto lo Chardonnay, diversissimo dai soliti che siamo abituati ad assaggiare, caratterizzato da una notevole sapidità, che viene anticipata al naso da un nota iodata, accompagnata da note di frutta gialla (albicocca e pesca). Inconsueto!
Molto buono lo Chenin, più rotondo e morbido, al naso si parte da profumi di mela verde, agrumi, e frutti esotici per arrivare anche a note di nocciola; molto persistente in bocca.
L'ultimo della batteria è il rosso sudafricano per antonomasia, il famoso Pinotage, vitigno frutto dell'incrocio tra... 

"..quella carogna del Pinot Nero, che cresce, matura e regala emozioni solo come, quando e soprattutto dove dice lui, e quel pacioccone, sorridente, allegro, paragonabile ad una di quelle persone che quando si siedono si vedono le righine di ciccia sui fianchi, che è il Cinsault!"

Questa è la descrizione, riportata pari pari, fatta da Guido Invernizzi dell'incrocio!! :-)
Penso che un'immagine così descritta sia azzeccatissima, anche perché poi, all'assaggio si ritrovano effettivamente le caratteristiche sopra dette dei due vitigni. Un rosso molto profumato (frutta rossa matura e spezie dolci) e che in bocca ha tutte le caratteristiche di un grande rosso senza essere troppo impegnativo. Gran bella scoperta!


3° batteria

1. Nepenthe Good Doctor Pinot Noir 2009 [AS]

2. Saint Clair Pinot Noir Block 5
 [NZ]

3. Aspen Shiraz 2010 [AS]

4. Te Mata Woodthorpe Syrah 2011 [NZ]


Passando ai rossi, a mio personalissimo parere, Nuova Zelanda batte Australia. Sono 4 vini fatti con due vitigni che amo molto e che danno (quasi) sempre prodotti di qualità; se dovessi dare un mio giudizio, premierei sicuramente il -Te Mata Woodthorpe Syrah 2011-
Intenso aroma di pepe nero, una nitidezza impressionante, accompagnato anche da note di frutti di bosco e altre note dolcemente floreali. All'assaggio si rivela di grande eleganza e intensità gusto-olfattiva, e lascia una scia speziata molto piacevole..Davvero buonissimo!!
Comunque di ottimo livello, anche se meno complessi, gli altri tre, dove, all'olfatto, mi colpiscono, soprattutto le intense note balsamiche di menta e liquirizia, (a me ha ricordato le caramelle Fisherman's) del Pinot Nero australiano (num 1) e il bel tannino elegante e una bella finezza di profumi (frutti neri, liquirizia, caffè) del Pinot neozelandese (num 2).






Serata lunga e piena di sorprese, in cui sento di avere imparato (come sempre) un sacco di cose di questo meraviglioso mondo del vino.
Penso che, niente come il mondo del vino ti insegni come non si debbano avere pregiudizi e preconcetti in testa; penso sia sbagliato fossilizzarsi sui vini più famosi e pluripremiati, pur buonissimi, ma magari già bevuti e ribevuti, o sulle zone più famose e blasonate, ma, capire che, soprattutto in questo "nuovo mondo", esistono ancora molti tesori da scoprire!
Il vino oltre che gioia e condivisione è cultura, perciò mettiamo da parte i pregiudizi e spieghiamo le vele alla ricerca di ciò che, magari poi ci può piacere di più o di meno, ma che sicuramente ci arricchirà..come appassionati di vini, ma anche come persone.