Translate

lunedì 8 settembre 2014

Salento...sole, mare..e vino!

Si è concluso da poco il mese di Agosto, il mese delle vacanze, che già solo nominarlo fa venire subito in mente una spiaggia, un ombrellone e l'azzurro del mare. Sicuramente a qualcuno potrà far venire in mente boschi, prati e montagne maestose, o città più o meno lontane in Europa e nel mondo da visitare, o magari a qualcun altro può far pensare anche solo semplicemente ad un periodo di relax e serenità.
Nel mio caso se ripenso alle mie vacanze (da poco concluse), non posso che lasciarmi prendere dalla voglia di raccontare il luogo dove sono stato, ossia il Salento!!

Prendendo perciò spunto dalla mia meta di villeggiatura, mi piacerebbe, qui, raccontare qualcosa in chiave enologica di questa "regione".



- Salento -








« Terra tra i due mari Adriatico e Ionio partendo da una linea condotta dal punto più interno del golfo di Taranto fino alla contrada del Pilone a nord di Ostuni »
(Cosimo De GiorgiCenni di geografia fisica della provincia di Lecce, Lecce, 1889)


Chiamato anche Messapia, dal nome degli antichi abitanti, comprende la piana di Lecce, quella Zagarese fino a Capo d'Otranto e quella di Matino sul Mar Jonio fino a Santa Maria di Leuca.
La vastità delle coltivazione di ulivi, sicuramente domina il paesaggio, ma, in ogni caso, anche la presenza della vite, specialmente in determinate zone è del tutto rispettabile.
Questa, è una terra, calcarea, molto fertile e permeabile che si caratterizza soprattutto per il suo colore rosso-ocra per la forte presenza di ferro, e dove si coltivano principalmente vitigni a bacca rossa, anzi, benché siano sinonimi, in questo caso verrebbe proprio da dire "a bacca nera" in quanto queste uve hanno un'elevato contenuto in antociani e tannini che, a completa maturazione, ragalano frutti di un colore blu scuro molto intenso.

I vitigni:

Primitivo

Imparentato con lo Zinfandel californiano (ma la questione è molto controversa), si pensa che il suo nome derivi da "primaticcio" ad indicare la non comune precocità di maturazione. E' il vitigno da cui si ricava il vino rosso più famoso di Puglia, il Primitivo di Manduria. Viene coltivato sopratutto nella zona della provincia di Taranto, e dà un vino che si presenta con un colore rubino con riflessi violacei molto intensi, con dei profumi altrettanto intensi di piccoli frutti rossi e neri. Ha una gran struttura, ricca in alcol, con una buona tannicità e un'intensa persistenza gusto-olfattiva. Vino perfetto da far invecchiare con pazienza in cantina, per poi aprirlo e abbinarlo a pietanze di carne rossa, come arrosti, carne d'agnello e grandi formaggi stagionati.
Una menzione particolare, va alla tipologia "Dolce Naturale" che non sfigura su dolci anche complessi a base di cioccolato.

Negro amaro

Forse il più autoctono dei vitigni a bacca rossa, figlio di questa terra, è proprio il vitigno (e vino) bandiera del Salento. Diverso per alcune caratteristiche dal Primitivo, gioca però un ruolo di primo attore in quasi tutte le Doc e Igt del Salento. E' il vitigno più coltivato, e dà vini con profumi molto intensi di frutta scura, ma anche di macchia mediterranea, spezie e terra. Notevole anche la struttura e il tannino, con un'acidità maggiore rispetto al precedente. Infatti, oltre a vini rossi, anche da invecchiamento, con il Negro amaro si producono anche vini rosati tra i più buoni d'Italia. Interessante l'abbinamento di questi ultimi con pesci in zuppa o preparazioni a base di verdure con un tocco di piccante. Per quanto riguarda i rossi, sono i compagni ideali per i piatti più tipici della cucina salentina: Sagne 'ncannulate, orecchiette con sugo di salsiccia, carni rosse e interiora alla griglia.





Primitivo

















Negro amaro



















Questi due sono i vitigni più importanti; c'è da sottolineare però la presenza anche di altri vitigni autoctoni, che entrano a far parte della composizione dei vini delle diverse Doc salentine.

Malvasia Nera di Lecce
Malvasia Nera di Brindisi
Ottavianello
Susumaniello

I vitigni a bacca bianca sono decisamente meno coltivati e di conseguenza anche i vini bianchi sono in netta minoranza. Da segnalare comunque che quasi tutte le Doc salentine hanno anche la tipologia "Bianco", dove la Malvasia bianca è predominante, con buona presenza di Chardonnay, ma anche di qualche vitigno autoctono come Bianco d'Alessano e Verdeca.

Terra sicuramente affascinante il Salento, tra il barocco delle città e il mare cristallino, ci sta proprio bene un calice di vino!









Nessun commento:

Posta un commento