Ultimo tema trattato qualche sera fa dal bravissimo relatore, è stato il Mâconnais, territorio a sud della Borgogna più rinomata (Côte d'or).
L'areale viticolo risulta molto frastagliato, sparso tra boschi e pascoli, in numerosi comuni, che fanno parte amministrativamente del dipartimento Sâone et Loire situati geograficamente in un triangolo i cui capi sono la cittadina di Mâcon a sud, Cluny, con l'antica e storica abbazia, a ovest, e l'altra cittadina di Tournus a nord.
Qui, come nel resto della Borgogna "bianchista", domina lo Chardonnay, vitigno che si sa adattare bene ad ogni tipo di terroir e con cui si possono produrre vini molto diversi per caratteristiche organolettiche.
La realtà storica di questo territorio, a partire dagli anni '70, ci parla di un territorio sostanzialmente con due anime; molte cantine sociali da una parte, e produzione di vini in una particolare denominazione (Pouilly-Fuissè), dai prezzi elevati, che sono stati esportati per anni in USA.
Tuttora, nonostante il potenziale, la zona fatica ad ingranare; un esempio è la difficoltà nel riconoscimento delle zone d'elezione (Cru), infatti attualmente sono concesse solo le menzioni "Climat" cioè singola vigna.
Nel Mâcon abbiamo 8 denominazioni:
3 con il nome Mâcon:
- Mâcon (bianchi, rossi, rosé)
- Mâcon-Villages (solo per vini bianchi)
- Mâcon + nome del comune (27 comuni) (bianchi, rossi, rosè)
5 "village" che comprendono diversi comuni
- Pouilly-Loche
- Pouilly-Vinzelle
- Saint-Vèran
- Viré-Clessé
- Pouilly Fuissè
Gli ultimi due sono, quelli che danno prodotti qualitativamente più rilevanti.
Nella prima (Viré-Clessé) si hanno anche rare produzioni di vini abboccati con leggera Botrytis, chiamati "Grains cendres" o "Cuvèe levroutè"
Nella seconda Pouilly-Fuissè si trova il comune di Vergisson, la perla del Mâcon, dove sono prodotti alcuni dei vini più buoni.
La composizione dei terreni è variegata, anche se si possono individuare indicativamente tre fasce:
Terreni marnoso-calcarei
Terreni argillosi con percentuali di calcare
Terreni più granitici con parti di silicio.
I Vini
1. Pouilly-Fuissè "Pierrefolle" -Château des Rontes- 2007
Profumi discreti e delicati, ricorda lo Champagne, con note di scorza d'agrumi, anice e note dolci di latte e miele; grande corrispondenza gusto-olfattiva all'assaggio; si ritrovano tutte le sensazioni, sorrette da un'acidità vivacissima e buona salinità.
2. Mâcon-Verzè -Domaine Leflaive- 2011
Molto diverso dal primo, si apre con note sulfuree, di gomma, di distillato; molto intenso ma crudo.
In bocca ha meno acidità del precedente, è più semplice ma dà sensazioni più rotonde, ha più volume.
3. Pouilly-Fuissè "En Buland" vieilles vignes -Domaine Barraud- 2012
Sentori netti di frutta matura, mela cotogna, frutta esotica, ma anche sentori floreali e note di miele.
L'assaggio rivela un vino molto morbido, quasi masticabile, salino con rimandi di buccia d'agrume. Molto molto persistente!
4. Pouilly-Fuissè "Les Crays" -Domaine Barraud- 2012
Stesso produttore, diverso appezzamento di vigneto, e infatti, il vino cambia. I sentori al naso sono molto più sottili, ma di grande eleganza. Note citrine, di spezie, sesamo con una delicata nota eterea di vernice. Molto composto e ordinato in bocca, con una bella acidità e buona morbidezza. Ha già adesso le carte in regola, ma viene la curiosità di aspettarlo qualche anno per vedere come può evolvere!
5. Mâcon-Pierreclos "Le Chavigne" -Domaine Guffens-Heynen- 2010
Personalmente l'ho trovato il migliore della batteria. Avrebbe bisogno di essere scaraffato e aspettato un giorno, tanto si nota all'olfatto una notevole complessità, che si apre piano piano, con note di fiori, frutta e bellissime note minerali di pietra focaia. Stupisce per la grande acidità accompagnata da ottima morbidezza, e una sensazione di amaro per niente fastidioso ma bensì avvolgente che va di pari passo con una piacevole salinità. Anche qui grande persistenza!!
6. Viré-Clessé -Domaine Emilian Gillet- 2011
Un'esplosione di note fruttate dolci; gelatina di frutta, fragola e belle note di fiori come il glicine, sicuramente il più intenso all'olfatto di quelli assaggiati. Buona acidità, ma anche morbidezza; è prodotto lasciando un leggerissimo residuo zuccherino, che dà una nota di dolcezza avvolgente.
Insomma, il Mâconnais è sicuramente una zona ancora tutta da scoprire...dal grande potenziale, pur essendo agli antipodi geograficamente rispetto a Chablis, in alcuni casi, si può ritrovare qualcosa che lo ricorda nel bicchiere; e in alcuni casi neanche non così lontana dalla leggendaria Côte d'or!!