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mercoledì 28 maggio 2014

Mâconnais...Borgogna da scoprire...

Quando Ais Milano, organizza serate degustazione con Samuel Cogliati, cerco di essere sempre presente, perché li ritengo veri momenti di approfondimento, su territori (soprattutto francesi) che senza questo prezioso aiuto rimarrebbero sempre nell'ombra.
Ultimo tema trattato qualche sera fa dal bravissimo relatore, è stato il Mâconnais, territorio a sud della Borgogna più rinomata (Côte d'or).

L'areale viticolo risulta molto frastagliato, sparso tra boschi e pascoli, in numerosi comuni, che fanno parte amministrativamente del dipartimento Sâone et Loire situati geograficamente in un triangolo i cui capi sono la cittadina di Mâcon a sud, Cluny, con l'antica e storica abbazia, a ovest, e l'altra cittadina di Tournus a nord.
Qui, come nel resto della Borgogna "bianchista", domina lo Chardonnay, vitigno che si sa adattare bene ad ogni tipo di terroir e con cui si possono produrre vini molto diversi per caratteristiche organolettiche.
La realtà storica di questo territorio, a partire dagli anni '70, ci parla di un territorio sostanzialmente con due anime; molte cantine sociali da una parte, e produzione di vini in una  particolare denominazione (Pouilly-Fuissè), dai prezzi elevati, che sono stati esportati per anni in USA.
Tuttora, nonostante il potenziale, la zona fatica ad ingranare; un esempio è la difficoltà nel riconoscimento delle zone d'elezione (Cru), infatti attualmente sono concesse solo le menzioni "Climat" cioè singola vigna.


Nel Mâcon abbiamo 8 denominazioni:

3 con il nome Mâcon:

  1. Mâcon (bianchi, rossi, rosé)
  2. Mâcon-Villages (solo per vini bianchi)
  3. Mâcon + nome del comune (27 comuni) (bianchi, rossi, rosè)
5 "village" che comprendono diversi comuni
  1. Pouilly-Loche
  2. Pouilly-Vinzelle
  3. Saint-Vèran
  4. Viré-Clessé
  5. Pouilly Fuissè
Gli ultimi due sono, quelli che danno prodotti qualitativamente più rilevanti.
Nella prima (Viré-Clessé) si hanno anche rare produzioni di vini abboccati con leggera Botrytis, chiamati "Grains cendres" o "Cuvèe levroutè"
Nella seconda Pouilly-Fuissè si trova il comune di Vergisson, la perla del Mâcon, dove sono prodotti alcuni dei vini più buoni.

La composizione dei terreni è variegata, anche se si possono individuare indicativamente tre fasce:
Terreni marnoso-calcarei
Terreni argillosi con percentuali di calcare
Terreni più granitici con parti di silicio.


I Vini

1. Pouilly-Fuissè "Pierrefolle" -Château des Rontes- 2007
Profumi discreti e delicati, ricorda lo Champagne, con note di scorza d'agrumi, anice e note dolci di latte e miele; grande corrispondenza gusto-olfattiva all'assaggio; si ritrovano tutte le sensazioni, sorrette da un'acidità vivacissima e buona salinità.

2. Mâcon-Verzè -Domaine Leflaive- 2011
Molto diverso dal primo, si apre con note sulfuree, di gomma, di distillato; molto intenso ma crudo.
In bocca ha meno acidità del precedente, è più semplice ma dà sensazioni più rotonde, ha più volume.

3. Pouilly-Fuissè "En Buland" vieilles vignes -Domaine Barraud- 2012
Sentori netti di frutta matura, mela cotogna, frutta esotica, ma anche sentori floreali e note di miele.
L'assaggio rivela un vino molto morbido, quasi masticabile, salino con rimandi di buccia d'agrume. Molto molto persistente!

4. Pouilly-Fuissè "Les Crays" -Domaine Barraud- 2012
Stesso produttore, diverso appezzamento di vigneto, e infatti, il vino cambia. I sentori al naso sono molto più sottili, ma di grande eleganza. Note citrine, di spezie, sesamo con una delicata nota eterea di vernice. Molto composto e ordinato in bocca, con una bella acidità e buona morbidezza. Ha già adesso le carte in regola, ma viene la curiosità di aspettarlo qualche anno per vedere come può evolvere!

5. Mâcon-Pierreclos "Le Chavigne" -Domaine Guffens-Heynen- 2010
Personalmente l'ho trovato il migliore della batteria. Avrebbe bisogno di essere scaraffato e aspettato un giorno, tanto si nota all'olfatto una notevole complessità, che si apre piano piano, con note di fiori, frutta e bellissime note minerali di pietra focaia. Stupisce per la grande acidità accompagnata da ottima morbidezza, e una sensazione di amaro per niente fastidioso ma bensì avvolgente che va di pari passo con una piacevole salinità. Anche qui grande persistenza!!

6. Viré-Clessé -Domaine Emilian Gillet- 2011
Un'esplosione di note fruttate dolci; gelatina di frutta, fragola e belle note di fiori come il glicine, sicuramente il più intenso all'olfatto di quelli assaggiati. Buona acidità, ma anche morbidezza; è prodotto lasciando un leggerissimo residuo zuccherino, che dà una nota di dolcezza avvolgente.




Insomma, il Mâconnais è sicuramente una zona ancora tutta da scoprire...dal grande potenziale, pur essendo agli antipodi geograficamente rispetto a Chablis, in alcuni casi, si può ritrovare qualcosa che lo ricorda nel bicchiere; e in alcuni casi neanche non così lontana dalla leggendaria Côte d'or!!



venerdì 2 maggio 2014

Lambic...prodotto della natura

Vorrei parlare di un particolare stile di birra che, personalmente, adoro...le birre a fermentazione spontanea...le Lambic!


Siamo in Belgio, nei dintorni della capitale, Bruxelles, città multietnica e multisfaccettata, per essere più precisi nella valle della Senne, a sud-ovest della città. Qui nasce una birra che, si può definire, un prodotto della natura!!
Infatti la particolarità della tecnica di produzione sta nella fermentazione spontanea, senza alcun inoculo di lieviti selezionati, e portata a compimento da una serie di microrganismi di specie differenti, presenti naturalmente in quell'ambiente, ognuno dei quali apporta caratteristiche diverse, anche estreme, al prodotto.

Le materie prime di base sono:

Orzo maltato (Malto Pils) 60-70%
Grano non maltato 30-40%
Luppoli invecchiati 3 anni (a basso contenuto di alfacidi) quindi poco amaricanti

Una volta preparato il mosto, come detto prima, l'azione fermentativa viene svolta da:

Lieviti: Saccaromiceti, Brettanomiceti
Batteri: Acetici, Lattici

Il processo è molto articolato e complicato, dura molti mesi, e viene compiuto in botti che hanno contenuto Porto, Sherry, Whysky ecc. Il risultato finale è davvero intrigante, una birra estrema ed estremamente particolare nel gusto. Tant'è che in Belgio, sono molto diffuse le Lambic addolcite e aromatizzate:

Kriek: Lambic in cui il mosto è aromatizzato con le amarene
Framboise: Lambic in cui il mosto è aromatizzato con i lamponi
Faro: Lambic con aggiunta di zucchero
Esistono birre aromatizzate anche con altri tipi di frutta (pesca, banana ecc) ma sono meno diffuse

Ma le birre di questo stile più pregiate sono le Geuze, frutto dell'assemblaggio di Lambic giovani e Lambic invecchiate in botte.
Di solito mi soffermo anche sulle caratteristiche organolettiche e sensoriali del prodotto che descrivo, ma in questo caso non mi dilungherò troppo, in quanto penso che assaggiare una Lambic, (una Geuze) sia un'esperienza da provare e basta!!!
Provate questa...

Lambic Geuze Bio della Brasserie Cantillon (secondo me la migliore!!)

Qualche anticipazione?...al naso sentori di mosto con accenti acetati, di sidro, e lattici di formaggio fresco e note animali, (già qui secondo me, tanti sarebbero già scappati a bere una Becks), ma se sarete curiosi e non timorosi, all'assaggio un'acidità spiccata vi solcherà le papille lasciandovi però una scia citrica rinfrescante e per niente sgradevole, e poi......provate e sentirete quello che vi lascia!!!

per la serie: "ho visto cose che voi umani neanche vi immaginate" o "incontri ravvicinati del terzo tipo"
A parte gli scherzi, io ve la consiglio, poi, so già che le conclusioni sono due: o la ami o la detesti!!
In ogni caso un prodotto delle spiccate caratteristiche "naturali", e dirò di più, l'assaggio vi porterà indietro di millenni, in quanto probabilmente le prime testimonianze brassicole erano prodotti simili a questi piccoli tesori nascosti nel cuore del Belgio.

Per info più approfondite: